Home/Percorsi/Luigi Ghirri. Uno sguardo che cancella e dimentica l’abitudine.
un libro aperto su un tavolo con fiori sullo sfondo

In fondo, in ogni visitazione dei luoghi, portiamo con noi questo carico di già vissuto e già visto, ma lo sforzo che quotidianamente siamo portati a compiere è quello di ritrovare uno sguardo che cancella e dimentica l'abitudine; non tanto per rivedere con occhi diversi, quanto per la necessità di orientarsi di nuovo nello spazio e nel tempo. Luigi Ghirri

Sono già trent'anni che ci mancano Luigi Ghirri e il suo sguardo sempre nuovo sul mondo. Vogliamo ricordarlo con le sue foto sulle copertine dei romanzi e con una selezione di libri su di lui.

una vecchia chiesa con una luna nel cielo

Silvio D'Arzo
Casa d'altri e altri racconti
Einaudi, 2007

In gioventù, lo chiamavano Doctor Ironicus per la sua intelligenza sottile; ormai sessantenne, il protagonista di "Casa d'altri" non è che un "prete da sagre", confinato in un paesino della provincia emiliana dove non succede mai niente e dove "appaiono strane anche le cose più ovvie". Zelinda, però, una vecchia che passa le sue giornate a lavare i panni al fiume, senza avere alcun contatto con la gente, così ovvia non è; e non è ovvio neppure il tentativo di comunicazione che cerca d'instaurare con il prete, interrogandolo vagamente sulla legittimità di derogare a una "regola" della Chiesa cattolica. Quale sia questa regola, lo si scoprirà soltanto alla fine: quando il Doctor Ironicus, "così goffamente da provare vergogna di tutte le parole del mondo", non saprà dare alla vecchia che una risposta convenzionale e inadeguata.

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Luigi Ghirri: Cittanova di Modena, 1985 (da ‘Il profilo delle nuvole’).

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Amos Oz
Una storia di amore e di tenebra
Feltrinelli, 2015

Amore e tenebra sono due delle forze che agiscono in questo libro, un'autobiografia in forma di romanzo, un'opera letteraria che comprende le origini della famiglia di Oz, la storia della sua infanzia e giovinezza a Gerusalemme e poi nel kibbutz di Hulda, l'esistenza tragica dei suoi genitori, e una descrizione epica della Gerusalemme di quegli anni, di Tel Aviv che ne è il contrasto, della vita in kibbutz, negli anni trenta, quaranta e cinquanta. La narrazione si muove avanti e indietro nel tempo, ricostruendo in 120 anni di storia familiare una saga che vede protagonisti quattro generazioni di sognatori, uomini d'affari falliti e poeti egocentrici, riformatori del mondo, impenitenti donnaioli e pecore nere.

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un uomo in piedi davanti a uno specchio con le spalle alla telecamera
un'auto gialla che percorre una strada accanto a una foresta

Gianni Celati
Narratori delle pianure
Feltrinelli, 2018

Nel 1984, Italo Calvino così annunciava la pubblicazione di questo volume: "Dopo vari anni di silenzio, Celati ritorna ora con un libro che ha al suo centro la rappresentazione del mondo visibile, e più ancora una accettazione interiore del paesaggio quotidiano in ciò che meno sembrerebbe stimolare l'immaginazione. Queste trenta novelle, comiche e fantastiche, tristi o terribili, sulla valle del Po, mentre recuperano antiche forme narrative della tradizione novellistica italiana, sono un viaggio di ritorno alle fonti del narrare: cioè al sentito dire che circola in un luogo o paesaggio. È una figura molto cara a Walter Benjamin, quella del narratore orale, che Celati ha cercato di riscoprire viaggiando e raccogliendo storie sulle rive del Po. Celebrando con le sue novelle questa figura in via di estinzione, Celati indica una degradazione ambientale che non riguarda soltanto i paesaggi, ma anche la facoltà di raccontare e di scambiarsi esperienze.

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una copertina di un libro con persone che camminano sulla spiaggia

Iaia Caputo
Era mia madre
Feltrinelli, 2016

Parigi. È qui che la passione per la danza ha condotto Alice, acrobata di un'esistenza precaria come la maggior parte dei suoi coetanei: la generazione senza futuro, quella immersa in un eterno presente che si sente derubata da chi l'ha preceduta. Il suo vivere fuori squadra e senza radici è in parte anche una sfida alla madre - insigne grecista, docente universitaria, alle spalle brucianti passioni politiche e un presente di dolenti disillusioni -, da sempre convinta che l'unico antidoto al caos e alle brutture del mondo è la bellezza; che ci si può considerare vivi fino a quando ci si lascia sopraffare dalla nuda poesia dell'esistenza. Dopo uno scontro feroce, la accompagna alla stazione e, mentre un giovane pianista "di strada" sta suonando con mani incerte una semplice melodia, la madre si accascia. A Napoli, dove la riportano in coma, quel corpo diventa per Alice uno scrigno di memoria e un enigma, a ogni nuova scoperta - sorprendenti segreti e impensate fragilità una figura sempre più mutevole e cangiante. Il ritorno a Napoli coincide per lei con il ritorno nella casa della sua infanzia, dove è costretta a una difficile convivenza con il padre, chiuso in una scontrosa solitudine. Iaia Caputo scava nel cuore di una figlia per arrivare al grande cuore di sua madre, per ripercorrere la catena dei giorni e dell'accadere, perché capita che infine sia il dolore che insegna l'arte di vivere.

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Guido Barbujani
Tutto il resto è provvisorio
Bompiani, 2018

"Avevo meno di cinquant'anni, un bell'aspetto, un negozio, un buon reddito, belle macchine che cambiavo spesso, una bella moglie. Non sapevo di essere un vigliacco". Gianni Schuft era un antiquario padovano, invidiato dai concittadini, cullato da una morbida routine. Doveva solo lasciare le cose come stavano, far scorrere i giorni, i mesi, gli anni. Bastava quello. Allora come mai ci parla da un carcere? Che cosa l'ha strappato al suo mondo? La vita, con i suoi intrecci imprevedibili: convinto dai collaboratori a espandere l'attività oltre il confine, Gianni si trova a fare i conti con un giro di insospettabili mafiosi e con una giovane, elusiva violoncellista dal nome che è musica: Ilirjana. È il richiamo di tutti gli est possibili, la voce implacabile delle occasioni inaspettate, quelle che ti inducono a rischiare tutto, perfino te stesso. Un romanzo animato da personaggi che pur inciampando cercano sempre di rialzarsi e si misurano con un passato che - come un amato peso - non si riesce mai a lasciare indietro. Anche se infine "della vita resta solo la solitudine, solo quella, mentre il resto è tutto provvisorio"

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la copertina di un libro con un vecchio edificio in mezzo a un campo
un cappello seduto per terra vicino a un muro

Lisa Ginzburg
Cara pace
Ponte alle Grazie, 2020

Maddalena è timida, sobria, riservata. Nina, di poco minore, è bella e capricciosa, magnetica, difficile, prigioniera del proprio egocentrismo. Le due sorelle hanno costruito la loro infanzia e adolescenza intorno a un grande vuoto, un’assenza difficile da accettare. Ancora adesso, molti anni dopo, cercano di colmarla con corse, lunghe camminate, cascate di parole e messaggi WhatsApp che, da Parigi a New York, le riportano sempre a Roma, in una casa con terrazzo affacciata su Villa Pamphili, dove la loro strana vita, simbiotica e selvatica, ha preso forma. È proprio a Roma che Maddi, da sempre chiusa nel suo carapace ,decide di tornare, fuggendo dai ruoli che la sorella, prima, e la famiglia poi, le hanno imposto. Finalmente sola con sé stessa e con i suoi ricordi, lascia cadere le difese e, rivivendo i luoghi del passato, inverte le parti e si apre alle sorprese che riserva la vita. Padri e madri, amicizie e passioni, alberi e fiumi fanno da cornice a una storia d’amore e di abbandono che, come ogni storia viva, offre solo domande senza risposta.

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una copertina di libro con una casa nella neve

Ivan Cotroneo
Un bacio
Bompiani, 2010

Luca, Laura, Antonio. Sono i protagonisti di un romanzo a tre voci che racconta una crudele vicenda di amore, odio e violenza. Un ragazzo di sedici anni, difficile, non integrato, che arriva in una piccola cittadina di provincia. Una professoressa di italiano, quarantenne, stanca, ansiosa di spingere i suoi studenti ad affrontare la vita con un coraggio che lei stessa non possiede. Un giovane uomo cresciuto troppo in fretta, incapace di confrontarsi con l'altro e educato alla violenza. Al centro di tutto, una pistola, un colpo sparato alla tempia in un'aula scolastica, e forse un bacio. Un solo, semplice bacio, capace di scatenare la follia. Giallo psicologico, puzzle di sentimenti, drammatico racconto di un amore impossibile, costruito come un meccanismo a orologeria denso di rivelazioni, Un bacio conquisterà i lettori per la forza della vicenda narrata, e per una scrittura capace di toccare, commuovere, travolgere.

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Walter Siti
Troppi paradisi
Einaudi, 2006

Un professore sessantenne, Walter Siti, il protagonista, una casa in via Tina Pica a Roma, un tranquillo lavoro all'università dell'Aquila e la relazione con Sergio, placida, un ragazzo che lavora come autore televisivo alla Rai. Una vita mediocre, trascorsa tra programmi in tv e i gossip che Sergio racconta, da lì dentro, dove pare che tutti facciano carriera tranne lui, che il lavoro lo perde ed entra in crisi ammalandosi di anoressia. I due si separano, ma poi nella vita di Walter arriva Marcello: culturista e borgataro, un messaggero di divina bellezza che incarna lo spirito dei tempi come nessun altro. Fragile ed egoista, alla costante ricerca di piaceri effimeri e sostanze stupefacenti, trascina Walter in una spirale autodistruttiva.

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una finestra con vista sull'acqua all'esterno
un obiettivo di calcio seduto in cima a una spiaggia sabbiosa

Italo Calvino
Il cavaliere inesistente
Mondadori, 2016

Il cavaliere inesistente e tutti i principali romanzi di Italo Calvino  pubblicati nella collana Oscar Moderni Mondadori dal 2016 al 2022 hanno copertine di Luigi Ghirri.

"La leggerezza ha caratterizzato tutte le opere di entrambi gli autori: leggerezza nell’osservare la realtà e le sue infinite forme, leggerezza nel lasciare vuoto, spazio, intorno alle storie o ai soggetti, leggerezza nel non prendersi troppo sul serio. Entrambi gli artisti erano consapevoli che l’opera è solo una possibile realtà, frutto delle scelte e della sensibilità di chi la produce".

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un semaforo rosso appeso al lato di un edificio

Massimo Mussini
Luigi Ghirri
F. Motta, 2001

"Ma se i colori, le inquadrature, i tagli e i contorni delle foto di Ghirri appaiono ancora oggi inconfondibili, lo si deve non tanto alla particolarità della sua tecnica, quanto alla capacità di recare con sé l'impronta di un'abitudine inveterata, o perlomeno tale per chiunque sia cresciuto tra i rettifili e le piazze, i canali e i campi, i cieli azzurri e le cancellate, i bersò e i moscerini della pianura emiliana; l'abitudine, cioè, a fantasticare con gli occhi aggirandosi tra le piccole periferie urbane — quelle delle cosiddette «villette geometrili» tutte uguali — nate nel dopoguerra sul confine tra città e campagna, nel momento in cui le strade iniziavano a diventare asfaltate e ogni accenno di rovina, decadenza o deterioramento finiva per somigliare all'evocazione di memorie antichissime, in procinto di lasciarsi travolgere da un'irrefrenabile fiducia nel «progresso». Ghirri era senz'altro dominato da una fitta rete di ricordi, ma le sue finestre e le sue soglie, le sue cabine, i suoi angoli, le sue case sepolte nella nebbia, i suoi ombrelloni scolpiti nel paesaggio, sembravano rispondere alla stessa esigenza delle bottiglie dipinte in serie dal corregionale Giorgio Morandi, ossia al bisogno di trovare un modo per esortare chi osservasse a guardare le solite cose con altri occhi e altra concentrazione." - Massimo Mussini

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Luigi Ghirri
Polaroid. L'opera completa 1979-1983
Baldini & Castoldi, 1998

Questo volume è un catalogo sull'opera in Polaroid del fotografo Luigi Ghirri. Nel 1980 Ghirri, invitato dal direttore della Polaroid International Heiting negli studi di Amsterdam per utilizzare la macchina formato 50x70, cominciò a costruire a casa una serie di modelli. Le grandi Polaroid, oltre trenta, risultano quindi un lavoro compatto legato alle prime ricerche degli anni Settanta, in particolare ad "Atlante" e "Identikit", così come al suo ultimo lavoro mai terminato sulle nature morte.

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una pubblicità per una polaroid di lugi ghiri, con due globi uno sopra l'altro
un libro con sopra l'immagine di una mappa

Luigi Ghirri
Vista con camera. 200 fotografie in Emilia-Romagna
F. Motta, 1992

Volume pubblicato in occasione della mostra «Vista con camera. 200 fotografie in Emilia Romagna» organizzata a Bologna, Galleria d’Arte Moderna, nel 1996. A cura di Paola Ghirri e Ennery Taramelli. «Nella suggestione di queste immagini della Padania si possono leggere non solo la cultura e la natura, il paesaggio agrario e quello fluviale, le stagioni e la vita, ma prima di tutto la stessa vita delle forme che modellano tutti questi rapporti nel profondo».

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la copertina di un libro con nuvole sullo sfondo

Luigi Ghirri
Niente di antico sotto il sole. Scritti e immagini per un'autobiografia
SEI, 1997

“Ho sempre ritenuto che la fotografia fosse un linguaggio per vedere e non per trasformare, occultare, modificare la realtà. Ho lasciato che fosse la sua magia a rivelare al nostro sguardo gli spazi, gli oggetti che voglio rappresentare. Fiducioso che uno sguardo libero da acrobazie formali, elucubrazioni, riesca a trovare un equilibrio tra consapevolezza e semplicità. Nessuna violenza, né choc visivo-emozionale, o forzatura, ma il silenzio, la leggerezza, il rigore per poter entrare in rapporto con le cose, gli oggetti, i luoghi”
Luigi Ghirri

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Ennery Taramelli
Mondi infiniti di Luigi Ghirri 
Diabasis, 2005

Il paesaggio della bassa, le villette in provincia di Modena, le spiagge sull'Adriatico: sono luoghi consueti, quotidiani. Luigi Ghirri ha saputo restituire dignità ai paesaggi più ovvi e, come sostiene Walker Evans, "le sue fotografie sono come carezze fatte al mondo". In questo libro Ennery Taramelli accosta alla parte saggistica, composta di due saggi sulla prima produzione del fotografo e quella dei due libri del 1989, "Paesaggio Italiano" e "Il Profilo delle nuvole", la presentazione delle immagini, che nella fotografia di Ghirri disegnano un racconto del proprio ritorno a casa, in un paesaggio che coniuga felicemente paese e universo, microcosmo geografico e cosmo interiore, infanzia biografica e infanzia del mondo.

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copertina di un libro dal titolo mondi infiniti di luigi ghirri
la copertina di un libro con un'immagine di scaffali

Marco Sironi
Geografie del narrare : insistenze sui luoghi di Luigi Ghirri e Gianni Celati
Diabasis, 2004

Il libro racconta, con partecipe passione critica ed ermeneutica, la così forte attenzione ai luoghi del fotografo Luigi Ghirri e dello scrittore Gianni Celati, due interpreti dello sguardo, amici e dialoganti, testimoni di quella dimensione universale che è celata agli sguardi disattenti della pianura. Un'indagine che procede per ipotesi, topografie, mappe sui racconti scritti e fotografati. Come in un moderno "atlante dell'abitare", l'autore alterna alle pagine di critica le immagini più belle e significative dei luoghi fotografati. Una bibliografia delle opere di e su Gianni Celati, insieme a quella dei volumi di e su Luigi Ghirri, e una lunga intervista inedita dell'autore a Gianni Celati arricchiscono il volume.

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un uomo con gli occhiali sta guardando la telecamera

Antonio Desideri (a cura di)
Luigi Ghirri. L'omino sul ciglio del burrone
Clichy, 2020

«Fin da bambino, le fotografie che mi piacevano maggiormente erano quelle di paesaggio dove appariva un omino in uno stato di continua contemplazione del mondo. Quando più tardi ho iniziato a fotografare, non ho più trovato l’omino; era sparito, aveva portato con sé la rappresentazione dei luoghi e vi aveva lasciato il loro simulacro». Luigi Ghirri

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Remo  Ceserani e Umberto Eco (a cura di)
Nebbia
Einaudi, 2009

Sono molti i testi della letteratura che collegano la nebbia con alcuni luoghi specifici: la Londra dei romanzi di Dickens e Stevenson o dei racconti di Conan Doyle; le valli e le coste della Scozia, dell'Irlanda, delle isole britanniche; la brughiera di Thomas Hardy; la Parigi di Baudelaire, Maupassant, Zola, dei romanzi noir; la città belga di Bruges presentata come particolarmente tetra e nebbiosa in tanti testi non solo di autori locali come George Rodenbach ma anche di visitatori come D. G. Rossetti, Mallarmé e Rilke; le terre basse di Fiandra, percorse da fiumi svogliati e cantate da Jacques Brel. Questo libro nasce dalla doppia passione di Remo Ceserani e Umberto Eco i quali, indipendentemente uno dall'altro, hanno catalogato nel corso degli anni i brani sulla nebbia in cui via via si imbattevano: a un certo punto, scoperta la comune mania, hanno deciso di mettere insieme i loro appunti. Con otto fotografie di Luigi Ghirri.

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la copertina di un libro con la foto di una persona nella nebbia
la copertina di un libro con l'immagine di una mappa

Vanni Codeluppi
Creativi d'Emilia. Federico Fellini, Vasco Rossi, Luciano Ligabue, Luigi Ghirri, Gianni Celati, Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Emanuele Pirella, Giorgio Armani 
Carocci, 2022

L'Emilia-Romagna è una regione dalla quale provengono numerosi personaggi e artisti che negli ultimi decenni hanno ottenuto un notevole successo. Di alcuni di essi il volume intende individuare il rapporto con la regione d'origine, ma soprattutto capire da dove è arrivata la loro creatività, comprendere cioè quale sia stato per ognuno quel "terremoto interiore" in grado di generare un elevato livello di eccellenza. Così, percorrendo idealmente la via Emilia da Rimini a Piacenza, il libro compie un viaggio all'interno della creatività emiliano-romagnola. 

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