
I gesti. Quelli fatti, quelli ricevuti, quelli appena accennati, quelli che non si ha avuto il coraggio di fare, quelli desiderati, come il bacio negato a Marcel Proust, quelli di cui ci si è pentiti.
Quelli che da soli, senza bisogno parole, rivelano una persona, riassumono in sé un intero libro, un intero film, un’intera vita.

André Aciman
Chiamami col tuo nome
Guanda, 2018
“Mi ricordai che sul balcone stavo quasi per abbracciarlo, ma mi ero fermato in tempo, pensando che, dopo tanto tempo, un abbraccio sarebbe stato fuori luogo. Prima di bussare, ricordavo di aver pensato: Abbraccialo. Non abbracciarlo. Abbraccialo. Adesso ero in camera sua. Oliver era seduto a gambe incrociate. Sembrava più minuto, più giovane. Io me ne stavo ai pedi del letto, imbarazzato, non sapevo cosa fare con le mani. Sono ridicolo, pensai. Tutto questo è ridicolo, così come il potenziale abbraccio che avevo soppresso e che continuavo a sperare non avesse notato.”
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David Grossman
Che tu sia per me il coltello
Mondadori, 2010
“Myriam,
tu non mi conosci e, quando ti scrivo, sembra anche a me di non conoscermi. A dire il vero ho cercato di non scrivere, sono già due giorni che ci provo, ma adesso mi sono arreso.
Se mi devio spiegare, allora è tutto inutile: non sentirti in dovere di rispondere, probabilmente mi sono sbagliato sul tuo conto. Ma se sei tu quella che ho visto stringersi nelle braccia con una cauto sorriso, credo che capirai.”


Annie Ernaux
Gli anni
L’orma, 2015
“Il sesso era il grande indiziato, la società ne vedeva allusioni dappertutto, nelle scollature, nelle gonne siete, nelle unghie smaltate di rosso, nella biancheria intima nera, nei bikini, nelle mescolanze dei generi, nell’oscurità dei cinema, nei bagni pubblici, nei muscoli di Tarzan, nelle donne che fumavano e accavallavano le gambe, nel gesto di toccarsi i capelli in classe eccetera. Era il primo criterio per valutare le ragazze, divise fra le «come si deve» e le «poco di buono».”

Antonio Pascale
La manutenzione degli affetti
Einaudi, 2003
“Alfredo era lì, parlava con una donna. La stava seducendo, me ne accorgevo dai gesti. Quei suoi gesti misurati, calibrati. Quella sua tecnica particolare, fingersi distratto poi all’improvviso guardarti negli occhi. Per chiederti qualcosa di intimo, una complicità immediata dalla quale non puoi uscire con facilità.”
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Elizabeth Strout
Olive Kitteridge
Fazi, 2009
“Il dottor Sue è stata gentile, però; ha parlato alla bambina in tono rassicurante, tenendole delicatamente la testolina fra le mani.
…
Ma quel gesto, le mani avvolte con dolcezza attorno alla testa della bambina, il rapido movimento con cui le avevano accarezzato i capelli fini e il collo sottile, era rimasto impresso nella mente di Olive. Era stato come guardare una donna tuffarsi da una barca e nuotare con disinvoltura fino al molo. Le aveva ricordato che certe persone sanno fare cose di cui altri non sono capaci.”


Taiye Selasi
La bellezza delle cose fragili
Einaudi, 2013
“Sono in volo verso il Ghana; la testa di Taiwo è sulla spalla di Kehinde, la testa di Kehinde sulla testa di Taiwo, prima di svegliarsi e separarsi. Olu sta seduto dritto, con le braccia sui braccioli, la gamba che ballonzola leggermente, la mano di Ling sulla coscia. Sadie, dietro di loro, senza nessuno accanto, con la testa sul finestrino, le gambe sotto il sedere, guarda svogliatamente le nuvole, anch’esse svogliate; l’alba è una linea piatta, rosso vivo su sfondo nero.”

Raymond Carver
Principianti. Versione originale di Di cosa parliamo quando parliamo d’amore
Einaudi, 2009
“Ecco, sentite che profumo, – disse il pasticciere, spezzando una pagnotta di pane scuro. – Questo pane è un po’ pesante ma molto nutriente -. Ann e Howard lo odorarono, poi lui glielo fece assaggiare. Sapeva di melassa e cereali integrali. Continuarono ad ascoltarlo. Mangiarono tutto quello che poterono. Inghiottirono quel pane scuro. Sotto le batterie di luci fluorescenti sembrava giorno. Rimasero lì a parlare fino all’alba, un chiarore pallido e intenso che entrava dalle vetrine, senza che venisse loro in mente di andarsene.”
Una cosa piccola ma buona
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Simonetta Agnello Hornby
La mennulara
Feltrinelli, 2014
“Il dottor Mendicò improvvisamente si sentì stanchissimo, con le gambe indolenzite e le braccia formicolanti. Era rimasto nella stessa posizione per più di un’ora, le mani della Mennulara strette fra le sue, accarezzandole le dita con un movimento circolare e delicato, incessante. Sollevò la mano destra, lasciando a palma aperta sul lenzuolo la sinistra, su cui poggiavano quelle ancora tiepide della defunta.
Era un momento solenne, che conosceva bene e sempre lo emozionava, l’ultimo compito di un medico sconfitto dalla morte. Le chiuse le palpebre delicatamente. Poi le rassettò le mani intrecciandole le dita, gliele pose con cura sullo sterno, riordinò il lenzuolo tirandolo su fino a coprirle le spalle e finalmente si alzò per comunicare agli Alfallipe la morte della Mennulara. ”


Peter Cameron
Cose che succedono la notte
Adelphi, 2020
Allungò il braccio e con molta dolcezza, esitando, le sfiorò una spalla, senza appoggiare la mano ma tenendola sospesa nel modo più leggero, più lieve possibile. Lei non si ritrasse come aveva temuto il marito, né fece mostra di aver percepito il contatto, così lui incurvò appena la mano fino a farle assumere la forma della spalla; gli parve che lei avesse le ossa delicate e fragili di un uccellino, e per paura di spezzarle tolse la mano.”

Marcel Proust
Alla ricerca del tempo perduto. 1 Dalla Parte di Swann
Mondadori, 1983
“La mia sola consolazione quando salivo per coricarmi, era che la mamma venisse a darmi un bacio non appena fossi stato a letto. Ma quel “buona notte” era di così breve durata, ella ridiscendeva così presto, che il momento in cui la sentivo salire, poi quando passava nel corridoio dalla doppia porta il rumore leggero della sua veste da giardino di mussola azzurra, dalla quale pendevano cordoncini di paglia intrecciata, era per me un momento doloroso. Annunciava quello che l’avrebbe seguito, in cui lei mi avrebbe lasciato, e sarebbe ridiscesa. Di modo che quel “buona notte”, pur così caro, giungevo a desiderare che venisse il più tardi possibile, perché si prolungasse l’intervallo in cui la mamma non era ancora venuta.”
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Virginia Woolf
La signora Dalloway
Feltrinelli, 1993
“Lei e Sally restarono un po’ indietro. Venne allora, passando accanto a un’urna piena di fiori, il momento più perfetto della sua vita. Sally si fermò, raccolse un fiore, la baciò sulle labbra. Fu come se il mondo si fosse capovolto! Gli altri scomparvero, e lei era lì sola con Sally. Ebbe la sensazione di aver ricevuto un regalo, ben incartato, con la raccomandazione di non aprirlo, di non guardarlo – un diamante, qualcosa di infinitamente prezioso. ”


Sally Rooney
Parlarne tra amici
Einaudi, 2018
“Nick stava arrivando in corridoio con due tazze di caffè. Ciao ha detto. Oh, cos’è successo? Ho scosso la testa e alzato le spalle, gesti sciogli che non significavano niente. L’ho superato e sono scesa in giardino dalla scala sul retro. Non l’ho sentito seguirmi, pensavo fosse tornato in sala da pranzo con gli altri.
Ho attraversato il giardino e aperto il cancello sul viottolo.”

Bruno Munari
Dizionario dei gesti italiani
AdnKronos, 1994
Munari ideò questo dizionario con l’obiettivo di illustrare a un pubblico principalmente straniero i gesti italiani, da lui considerati ”unici” nel panorama della simbologia internazionale. Il volume offre, infatti, brevi testi di spiegazione di ogni gesto in inglese, tedesco, francese e giapponese. E ogni gesto, per rendere universale il suo significato, e’ illustrato da una fotografia, molte delle quali raffigurano lo stesso pionere del design italiano.
Oltre a un capitolo dedicato ai tradizionali gesti napoletani, in circa settanta pagine si presentano i segni piu’ comuni: da quelli per indicare ”un momento” alle corna, da ”che vuoi?” a quelli per esprimere la sensazione di fama o di paura. ”Un dizionario dei gesti degli italiani e’ divertente e utile – scriveva Munari nell’introduzione – tanto più se pensiamo che gli italiani, appunto, sono conosciuti in tutto il mondo perche’ si esprimono, oltre che con le parole, anche con i gesti. Molte volte, anzi, si esprimono solo a gesti”.
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Desmond Morris
L’uomo e i suoi gesti. La comunicazione non verbale nella specie umana
Mondadori, 1978
Questo è un libro sulle azioni, sul modo in cui le azioni diventano gesti e i gesti trasmettono messaggi. Desmond Morris ci rivela perché contraiamo la bocca o strizziamo le palpebre, perché guardiamo una persona negli occhi o storniamo lo sguardo, perché facciamo smorfie, puntiamo l’indice, agitiamo una mano o ci stringiamo nelle spalle.
E’ un “catalogo” completo del comportamento umano, scritto in un linguaggio vivo, affascinante, e illustrato da centinaia di fotografie, disegni e stampe antiche. In questa avvincente antologia del linguaggio del corpo, troviamo le posture, i gesti delle mani e le espressioni del viso che accompagnano i nostri veri sentimenti, spesso nascosti sotto la maschera delle convenzioni.


Barbara Pasquinelli
Il gesto e l’espressione
Electa, 2005
Nelle opere d’arte che vedono protagonista la figura umana il gesto è parte integrante della struttura visiva, ne completa e concentra i significati. Per questo motivo pittori e scultori mostrano la figura in una gamma infinita di posture, atteggiamenti ed espressioni codificati che racchiudono precisi significati e suggeriscono i sentimenti, i moti dell’anima, la vita morale dei personaggi raffigurati. Questo volume riunisce un repertorio di gesti ed espressioni di grande ricchezza, da quelli semplicemente descrittivi a quelli espressivi, dai gesti della disperazione a quelli osceni, dalla preghiera all’estasi, fino ad affrontare le questioni poste dalla fisiognomica.

Il sorpasso
un film di Dino Risi
In una deserta Roma d’agosto, un esuberante quarantenne in spider, Bruno Cortona (Vittorio Gassman), fa amicizia con un giovane studente universitario chiuso in casa a preparare gli esami lontano dai clamori dell’estate (Jean-Louis Trintignant). Lo trascina con sé in un viaggio lungo la via Aurelia verso Castiglioncello, dove vivono la moglie separata (Luciana Angiolillo) e la figlia adolescente (Catherine Spaak). Nel giro di poche ore e molti chilometri l’uomo convince il ragazzo a cambiar vita, a godere gli attimi fuggenti, i locali notturni, le donne, le spiagge… Ma il giorno dopo, durante l’ennesimo sorpasso, la spider di Bruno finisce distrutta in un incidente dove il suo giovane amico trova la morte.
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Star Trek
Serie classica
«Spazio: ultima frontiera. Questi sono i viaggi dell’astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all’esplorazione di strani nuovi mondi alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, per arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima.»
La serie è ambientata tra gli anni 2266 e 2269, in un ipotetico futuro in cui i terrestri si sono riuniti nel governo mondiale della Terra Unita e sono entrati in contatto con altre forme di vita senzienti residenti nella Via Lattea, arrivando a promuovere con essi la nascita della Federazione Unita dei Pianeti.
La serie narra le avventure della nave stellare federale USS Enterprise (NCC-1701) e del suo equipaggio, nella sua missione quinquennale di esplorazione nel cosmo alla ricerca di nuove forme di vita e di nuove civiltà, “per arrivare spavaldamente là dove nessun uomo è mai giunto prima”


Lost in translation
un film di Sofia Coppola
Bob Harris e Charlotte sono due americani a Tokio. Bob è una star cinematografica ed è in città per girare uno spot per una marca di whisky, Charlotte è una giovane donna che segue passo a passo il marito fotografo lavoro-dipendente. Incapaci di dormire, Bob e Charlotte si incrociano al bar dell’albergo. Questo incontro casuale diventa presto una sorprendente amicizia. Charlotte e Bob si avventurano attraverso Tokio, hanno spesso allegri incontri con i cittadini, e scoprono infine una nuova fede nelle possibilità che la vita offre.

Gli abbracci spezzati
un film di Pedro Almodovar
Mateo Blanco è stato un regista. Oggi non lo è più. È un non vedente che ha deciso di tagliare i ponti con il passato cambiando anche nome. Ora firma romanzi, soggetti e sceneggiature con lo pseudonimo Harry Caine. È ancora un uomo affascinante che ha deciso di prendere dalla vita quello che gli può ancora dare ma, al contempo, che sa di avere un grande bisogno dell’assistenza della produttrice Judit e di suo figlio Diego. La donna conosce perfettamente il tragico triangolo che ha visto coinvolto Mateo, il ricco Ernesto Martel e l’affascinante Lena. Harry deciderà di narrarlo anche a Diego.
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I vitelloni
un film di Federico Fellini
Protagonisti del film sono un gruppo di cinque amici romagnoli, ognuno con le proprie particolarità ma tutti accomunati da una certa noia nei confronti della vita di provincia e dalla ribellione verso ogni forma di responsabilità. Questi sono l’intellettuale Leopoldo, il donnaiolo Fausto, il maturo Moraldo, l’infantile Alberto e l’inguaribile giocatore Riccardo. Le loro vite si snodano attraverso una serie di episodi nell’amata e odiata città di Rimini. Il gruppo tenta in tutti i modi di inseguire il divertimento ad ogni costo, ma dovranno ben presto scontrarsi con la necessità di entrare a far parte del mondo adulto.


Moonrise kingdom. Una fuga d’amore
un film di Wes Anderson
Estate 1965. Su un’isola del New England vive la dodicenne Suzy, preadolescente incompresa dai genitori. Sulla stessa isola si trova in campeggio scout il coetaneo Sam, orfano affidato a una famiglia che lo considera troppo ‘difficile’ per continuare ad occuparsene. I due si sono conosciuti casualmente, si sono innamorati e hanno deciso di fuggire insieme seguendo un antico sentiero tracciato dai nativi nei boschi. Gli adulti, ivi compreso lo sceriffo Sharp, si mettono alla loro ricerca anche perché è in arrivo una devastante tempesta.