
Camminare è, idealmente, uno stato in cui la mente, il corpo e il mondo sono allineati come se fossero tre personaggi che finiscono per dialogare tra loro, tre note che improvvisamente formano un accordo. Camminare ci permette di essere nel nostro corpo e nel mondo senza esserne sopraffatti. Ci lascia liberi di pensare senza perderci totalmente nei pensieri. […] Il ritmo del passo genera una specie di ritmo del pensiero e il tragitto attraverso un paesaggio echeggia o stimola il tragitto attraverso un corso di pensieri.
Rebecca Solnit, Storia del camminare, Bruno Mondadori, 2002

Karl Gottlob Schelle
L’arte di andare a passeggio
Sellerio, 1993
“La passeggiata non è affatto mero movimento del corpo, in cui lo spirito sarebbe del tutto inattivo. Perderebbe tutta la sua attrattiva, se si venisse a considerare colui che passeggia come una macchina semovente, il cui spirito, durante il moto corporale, fosse in totale riposo. Nessun uomo comune, che non abbia coltivato affatto il proprio spirito, sentirà mai il bisogno di qualcosa di simile, perché esso gli verrebbe di sicuro a noia. “
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Thomas Bernhard
Camminare
Adelphi, 2018
“Mentre io, prima che Karrer impazzisse, camminavo con Oehler solo di mercoledì, ora, dopo che Karrer è impazzito, cammino con Oehler anche di lunedì. Poiché Karrer veniva a camminare con me di lunedì, ora che Karrer non viene più a camminare con me di lunedì, Lei venga a camminare con me anche di lunedì, dice Oehler, ora che Karrer è impazzito ed è subito finito allo Steinhof. E senza esitare ho detto a Oehler: bene, camminiamo anche di lunedì, ora che Karrer è impazzito ed è subito finito su allo Steinhof.”


Rebecca Solnit
Storia del camminare
Bruno Mondadori, 2002
Cosa significa uscire da uno spazio chiuso e iniziare a camminare nel mondo, nelle città o nelle campagne, in mezzo a una marcia di protesta o a un pellegrinaggio? Rebecca Solnit racconta numerosi episodi legati alla storia del camminare per dar vita a un affresco delle diverse forme in cui si esplica questo semplice atto. L’autrice sostiene che storicamente il camminare era legato a motivi politici, estetici, sociali, ludici e si sofferma sugli esempi di persone per cui l’atto di camminare ha avuto grande importanza, dai filosofi peripatetici dell’Antica Grecia ai poeti romantici, dalle passeggiate dei surrealisti alle ascese degli alpinisti.

Georges Simenon
Tre camere a Manhattan
Adelphi, 1998
New York, notte. Un uomo e una donna camminano lungo la Quinta Strada. Entrano in un bar. Ne escono. Un altro bar. E riprendono a camminare, instancabili, come se non potessero fare altro che camminare: «come se avessero sempre camminato così, per le strade di New York, alle cinque del mattino». Come se la notte non dovesse mai finire. Lui non sa niente di lei, lei non sa niente di lui. Con Tre camere a Manhattan (di cui disse: «È uno dei pochissimi romanzi che abbia scritto a caldo – e questo mi faceva paura») Simenon si impone come un grande romanziere della passione.
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Stephen King
La lunga marcia
Sperling paperback, 2012
Dai confini con il Canada sino a Boston a piedi, senza soste. Una sfida mortale, con un regolamento implacabile, per cento volontari: un passo falso, una caduta, un malore e si viene abbattuti. Ma chi riesce a tagliare il traguardo otterrà il Premio. Tra i partecipanti, fra cui spicca il sedicenne Garraty, si creano rapporti di sfida, di solidarietà e di lucida follia, lungo il terribile percorso scandito dagli incitamenti della folla assiepata ai margini della strada.


Winfried G. Sebald
Gli anelli di Saturno. Un pellegrinaggio in Inghilterra
Adelphi, 2010
Pellegrinaggio in Inghilterra recita il sottotitolo. E di un viaggio solitario si tratta, d’estate e per lo più a piedi, nel Suffolk, dove Sebald visse sino all’ultimo: in uno spazio delimitato da mare, colline e qualche città costiera, attraverso grandi proprietà terriere in decadenza, ai margini dei campi di volo dai quali si alzavano i caccia per bombardare la Germania. Viandante saturnino, Sebald ci racconta – lungo dieci stazioni di un itinerario che è anche una fuga – gli incontri con interlocutori bizzarri, amici, oggetti, in cui si rispecchia quella «storia naturale della distruzione» che scandisce il cammino umano e il susseguirsi degli eventi naturali.

Henry David Thoreau
Camminare
SE, 1989
Figura memorabile del gruppo trascendentalista americano, Henry David Thoreau è considerato una delle voci più autentiche, vigorose ed essenziali della letteratura americana. “Walking” è il testo di una conferenza tenuta da Thoreau per la prima volta al Concord Lyceum il 23 aprile 1851; divenuto ben presto il suo testo preferito e più noto, fu letto più volte negli anni successivi e progressivamente ampliato. In esso, centrale è il simbolismo legato all’escursione come modello di vita: l’anelito al movimento è nella sua essenza desiderio di liberazione dall’ansia e dal malessere avvertiti nel mondo.
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Francesco Careri
Walkscapes. Camminare come pratica estetica
Einaudi, 2006
Il camminare come forma autonoma di arte, atto primario nella trasformazione simbolica del territorio, strumento estetico di conoscenza e di trasformazione fisica dello spazio attraversato, che diventa intervento urbano. Dal nomadismo primitivo al Dadaismo e al Surrealismo, dal Lettrismo all’Internazionale Situazionista, e dal Minimalismo alla Land Art, il libro di Francesco Careri ricostruisce la storia della percezione del paesaggio raccontando la storia dell’attraversamento della città.


Erling Kagge
Camminare. Un gesto sovversivo
Einaudi, 2018
Camminare è diventato un gesto sovversivo. Non serve essere atleti professionisti, aver scalato l’Everest o raggiunto il Polo Nord, come Erling Kagge. La rivoluzione è alla portata di chiunque. Basta decidere di rinunciare a qualche comodità e spostarsi a piedi ogni volta che è possibile. Anche in città, anche nel quotidiano. Sottrarsi alla tirannia della velocità significa dilatare la meraviglia di ogni istante e restituire intensità alla vita. Chi cammina gode di migliore salute, ha una memoria più efficiente, è più creativo. Soprattutto, chi cammina sa far tesoro del silenzio e trasformare la più semplice esperienza in un’avventura indimenticabile.

Vitaliano Trevisan
I quindicimila passi
Einaudi, 2002
“In tutti questi anni, nel corso degli spostamenti da me effettuati, da casa al tabaccaio (791p), da casa al municipio (930p), da casa al megozio di generi alimentari (1851p) eccetera, il computo del numero dei passi, sempre scrupolosamente contati e successivamente annotati in un apposito taccuino che ho sempre con me, durante il viaggio di andata poi durante il viaggio di ritorno, non è mai tornato.”
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Markijan Kamyš
Una passeggiata nella zona
Keller, 2019
“Una ventina di volte l’anno io faccio il turista clandestino nella Zona di Cernobyl, lo stalker, il pedone, il solitario, l’idiota, chiamatemi come volete. Di me non si accorge nessuno, ma io ci sono. Esisto. Quasi come una radiazione ionizzante, volete sapere come faccio? Prendo lo zaino, arrivo dove c’è il filo spinato e svanisco nelle tenebre delle foreste, delle radure e degli aromi di pino della Polissja, scompaio tra boschi incredibili e nessuno, per alcun motivo al mondo si accorge di me.”


Bill Bryson
Una passeggiata nei boschi
Guanda, 2000
Il più lungo sentiero del mondo, l’Appalachian Trail, corre per 2.200 miglia lungo la costa orientale degli Stati Uniti, dalla Georgia al Maine, attraverso uno dei più stupefacenti paesaggi americani.
All’età di 44 anni l’autore, in compagnia di un amico obeso, decide di affrontarlo, pur essendo del tutto inpreparato all’impresa. Tra incontri con animali selvatici, deviazioni catastrofiche, scomodità e privazioni di ogni tipo (e qualche rischio), il viaggio si svolge così all’insegna di una divertita incoscienza e di una sincera fascinazione per la natura.

Basilicata coast to coast
un film di Rocco Papaleo
Una combriccola di musicisti si mette in cammino al ritmo delle loro strofe musicali per partecipare al Festival del teatro-canzone di Scanzano Jonico, attraversando a piedi la Basilicata. La strampalata impresa li vedrà percorrere strade secondarie sullo sfondo di paesaggi rurali incontaminati e di piccoli paesi sperduti, nell’intento di trascorrere dieci giorni lontano dalla quotidianità delle proprie vite. Molte cose cambieranno in questo itinerario speciale e terapeutico, che rappresenterà per ogni personaggio un percorso interiore e segnerà comunque il giro di boa della propria vita
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The walk
un film di Robert Zemeckis
Dodici persone hanno camminato sulla Luna, ma un solo uomo, Philippe Petit ha attraversato l’immensità del vuoto tra le due torri del World Trade Center. Guidato dal suo mentore, Papa Rudy, e aiutato da un’improbabile banda di reclute provenienti da tutto il mondo, Petit e i suoi aiutanti superano ostacoli enormi, tradimenti, dissensi e innumerevoli pericoli per concepire e portare a compimento il loro folle piano.


Into the wild
un film di Sean Penn
Storia vera del neo-laureato Christopher McCandless che nel 1992, a 22 anni, stanco del consumismo e del benessere fittizio decide di abbandonare la famiglia e le promettenti prospettive di studio e professione, dà in beneficenza tutti i suoi averi e affronta un viaggio a piedi senza nessun sostegno né economico né umano che lo porterà nei luoghi piú selvaggi degli Stati Uniti fino a immergersi nell’immensa natura dell’Alaska, che segnerà per sempre la sua esistenza. Quando quattro mesi dopo verrà trovato morto accanto al suo diario grazie al quale verrà ricostruita la sua storia.

Stand by me
un film di Rob Reiner
Estate 1959, in una cittadina dell’Oregon un gruppo di ragazzi spinti dal desiderio di diventare degli eroi agli occhi di tutti si incamminano mettendosi sulle tracce di un adolescente scomparso. Comincia così un’indimenticabile avventura di due giorni, che alla fine risulterà essere un viaggio alla ricerca di loro stessi per superare paure e tabù.
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A piedi nudi nel parco
un film di Gene Sacks
La coppia di neosposi Paul e Corie non potrebbe essere più diversa: Paul è serio, contegnoso, prudente, Corie è vitale, appassionata, romantica.
Dopo una scenata Corie decide di mettere fine al matrimonio e caccia Paul che finisce su una panchina di Washington Square Park, a ubriacarsi e camminare a piedi nudi nel parco, proprio in quella che lei gli aveva indicato come espressione della desiderata spontaneità. Ma quando vede come si è ridotto, Corie capisce di amarlo così come l’ha conosciuto e sposato, un uomo stabile e fidato, e di non volerlo affatto cambiare; Paul, ovviamente capisce di amare Corie per la sua spontaneità e imprevedibilità. Il lieto fine è assicurato.


Selma, la strada per la libertà
un film di Ava DuVernay
Ambientato negli Stati Uniti, durante la presidenza Johnson, il film racconta la marcia di protesta che ebbe luogo nel 1965 a Selma, Alabama. Guidata da un agguerrito Martin Luther King, questa contestazione pacifica aveva lo scopo di ribellarsi agli abusi subiti dai cittadini afroamericani negli Stati Uniti e proprio per la sua natura rivoluzionaria venne repressa nel sangue.