«Ho cercato di dare a Ulisse le mie debolezze», spiega. «Io m’incanto ad ascoltare la pioggia e a guardare la neve che cade. Prima, forse, non era così: devo riconoscere che le debolezze che ho regalato a Ulisse si ritrovano nei ragazzi e nelle persone anziane. Per questo penso che questo racconto sia molto indicato per i giovani, che non hanno più ideali: voglio riavvicinarli alla loro fantasia».

Tonino Guerra