Vecchie fotografie sbiadite possono raccontare la vita di una famiglia? Come distinguere tra verità e finzione? Nel tentativo di riavvolgere il filo della storia, Hana e Miriam seguono diverse tracce: un faldone con l’autobiografia del padre, vecchi diari e qualche documento ingiallito. I ricordi faranno emergere una realtà complessa, piena di sfumature e contraddizioni. Il romanzo a quattro voci parte da Czernowitz, città della Bucovina, che dopo la dissoluzione dell’Impero austroungarico diventa rumena, poi sovietica e infine terra d’occupazione nazista. Edith e Hermann si salvano fortunosamente dalla deportazione e insieme a un gruppo di amici sopravvissuti alla Shoah, entrano nella Brigata Cecoslovacca per allontanarsi dal regime socialista. Nella nuova Patria, la Cecoslovacchia, si chiudono nel silenzio sul passato, rinunciando a comunicare alle figlie le loro origini. Hermann rinnega l’identità ebraica, ma l’assimilazione tanto ambita si rivelerà vana, il regime stalinista colpirà ancora la famiglia. Le bambine crescono nell’incertezza degli affetti a cui si aggiunge il senso di estraneità e di spaesamento.
Susanna Barta Birnberg
Susanna Barta è nata a Liberec Reichenberg in Cecoslovacchia.
Si è laureata a Heidelberg in germanistica e slavistica, ha insegnato nei licei di Heidelberg e Mannheim.
In Germania ha vinto un concorso per l’insegnamento nelle Università italiane. È stata docente alle Università di Parma, Pavia e al Goethe Institut di Milano.
Ha pubblicato saggi su Elias Canetti, Ingeborg Bachmann e tradotto poesie di Rose Ausländer. Per la casa editrice Lindau ha curato l’edizione italiana di Quando finirà la sofferenza, lettere e poesie di Ilse Weber. Insieme a Manfredo Bertazzoni ha messo in scena lo spettacolo Poesie da Terezin, presentato in teatri e scuole di Bologna, Ferrara, Faenza e Milano.