Gli Alleati: prima ci rifilarono grappoli di bombe, poi ci regalarono pacchi di libri

Faenza e un po’ di-mondi. Le buone cose di storico gusto della Biblioteca Manfrediana

Il 1944 fu un anno terribile per la nostra città, devastata dai bombardamenti delle fortezze volanti anglo americane che si conclusero soltanto con l’ingresso delle truppe alleate in dicembre. Ci furono moltissimi morti e spaventose distruzioni.
Le bombe colpirono anche il cuore della nostra biblioteca, proprio nell’attuale Aula Magna, dove era depositata la gran parte di quei libri che avevano costituito la dotazione originaria.
Molto andò perso, ma moltissimo fu salvato anche grazie all’abnegazione del direttore Piero Zama, il quale, nella storia del nostro istituto, brilla come la Regina Vittoria nella storia dell’impero britannico: entrambi governarono per più di quarant’anni.

La vita riprese dopo il gelo della guerra e la biblioteca rifiorì.
Gli americani tentarono di riparare, almeno in parte, ai danni delle loro bombe.
Istituzioni culturali e città di oltre oceano si diedero da fare per aiutare le nostre biblioteche a riprendersi.

La nostra “madrina di guerra” fu  Portland (Oregon) che ci donò una grande quantità di volumi, naturalmente in inglese, raccattati un po’ qua e un po’ là: un’incredibile miscela di cose strane, inutili, interessanti o addirittura splendide: sono raccolte tutte in un magazzino-scrigno in cui è anche murata una lapide riconoscente, se venite ve lo mostriamo.

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